ANPI Savona: “Per i morti la pietà, ma non la falsificazione della storia”
In sintonia con le critiche mosse dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, anche l’ANPI di Savona interviene a chiarire la sua posizione in merito al dibattito e alle polemiche nate intorno alla proposta di legge n° 1360 presentata nel giugno 2008 dagli esponenti della maggiornaza governativa e in discussione in questi giorni alla Commissione Difesa della Camera dei Deputati (“Istituzione dell’Ordine del Tricolore e adeguamento dei trattamenti pensionistici di guerra”: qui in pdf il testo del ddl 1360).
(**) La Presidenza dell’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, di Savona: “Ancora una volta ritorna il tentativo di equiparare coloro che combatterono per la Liberazione del Paese dal totalitarismo fascista e dall’occupazione dell’esercito tedesco, con chi, schierandosi con l’occupante nazista compì un atto di alto tradimento nei confronti della Patria.
La destra berlusconiana ripropone uno dei suoi obbiettivi fondamentali: riscrivere la storia per cambiare la Costituzione.
Infatti con la proposta di legge n°1360, in discussione in questi giorni alla Commissione Difesa della Camera dei Deputati, la destra berlusconiana vuole istituire per legge un “Ordine del tricolore” attraverso il quale riconoscere una valenza morale ed economica anche a coloro che aderirono alle varie milizie fasciste tutte asservite alle forze armate hitleriane.
L’esercito della pseudo Repubblica sociale italiana mise in atto il disegno dell’occupante nazista di fare terra bruciata nelle retrovie del fronte e lungo le linee di comunicazione sul territorio italiano arbitrariamente occupato. Per questo era sorta la R.S.I.; ed accanto alla ferocia dei nazisti sconfitti si aggiunse quella dei fascisti frustrati dal ruolo di servi e dal rifiuto a loro apposto dal popolo italiano.
Si macchiarono di atrocità indegne del genere umano: violenze nei confronti di innocenti indifesi, torture fino alla morte di persone sospettate di essergli contro, torture e fucilazioni dei patrioti, deportazioni nei campi di sterminio nazisti di ebrei ed oppositori.
Questa è la storia; questa è la conoscenza e la coscienza del popolo italiano.
Tanto e vero che molte migliaia di giovani che allora, obbligati o illusi, aderirono all’esercito della Repubblica sociale, non appena conobbero la realtà della Resistenza abbandonarono il fascismo per aderire alle formazioni partigiane, dove le sofferenze ed il rischio supremo era certamente maggiore.
Chi invece, per opportunismo o per convinzione, restò al servizio degli occupanti nazisti si rese responsabile di collaborazionismo con il nemico.
Collaborò, cioè, con coloro che provocarono la più grande tragedia che il genere umano abbia conosciuto – oltre 50 Milioni i morti del secondo conflitto mondiale – e non c’è nessun paese al mondo che premi i collaborazionisti dei nazisti”.
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Gentile Redazione,
quest’anno ricorrer=e0, qui a Savona nel mese di Aprile, il
sessantacinquesimo anniversario della tragica morte di
Giuseppina Ghersi. Ancor oggi la stragrande maggioranza dei
nostri concittadini non ha potuto conoscere la sua terribile
storia per via di un’incommentabile clima di omert=e0 e
silenzio. Giuseppina aveva appena 13 anni anni quando un
gruppo di partigiani garibaldini la prelev=f2 con l’inganno
per tradurla nei locali delle odierne Scuole Medie
Guidobono, all’epoca adibite a Campo di Concentramento. In
quel luogo venne seviziata e resa in fin di vita davanti
agli occhi impotenti dei genitori. Mor=ec come molti altri
con un colpo di pistola al di fuori delle mura del cimitero
con l’accusa di essere stata una spia nazifascista. La
famiglia distrutta per l’accaduto e derubata dei propri
averi non ha mai avuto giustizia. Oggi che tutti i
responsabili di quell’orrendo misfatto sono scomparsi
crediamo sia doveroso continuare nel nostro impegno di
render testimonianza a questa terribile vicenda e pensiamo
che possa essere finalmente fatto un passo in pi=f9 dalle
istituzioni locali.
Crediamo infatti fortemente nella necessit=e0 di dover
consegnare ai nostri figli una memoria condivisa sul passato
e questo non per ragioni ideologiche bens=ec etiche.
Pertanto siamo qui a fare un’appello a tutti i
rappresentanti delle istituzioni locali (a partire dagli
eletti nel Comune di Savona) perch=e9 vogliano finalmente
compiere un gesto di civilt=e0 restituendo la doverosa
memoria che spetta a quella innocente tramite
l’intitolazione di una Via, Piazza o, quantomeno,
istituzione di una Giornata del Ricordo.
Chiediamo a tutti i rappresentanti che vorranno aderire di
farne breve cenno ai media locali mediante comunicati stampa
in modo tale da rompere definitivamente l’inaccettabile muro
di silenzio in questione.
Auspichiamo che questo appello non resti inascoltato e, nel
mentre, abbiamo attivato una petizione on line rivolta a
tutti coloro che vorranno appoggiare questa nostra
iniziativa all’indirizzo:
http://www.petizionionline.it/petizione/che-le-istituzioni-ricordino-la-morte……
Ragazzi del Manfrei
http://www.ragazzidelmanfrei.it/
http://www.youtube.com/user/ragazzidelmanfreisv
La maggioranza dei partigiani erano dei comunisti Che si battevano x consegnare l’Italia all’unione Sovietica.Buona parte di questi era no dei delinquenti precedentemente camicie Nere( vedi Banda dei Vitelli -Bargagli) si battevano per arrichirsi personalmente e ottenere benefici personali.Pero’ gli Americani Hanno vinto e quindi Hanno coperto il culo ai ” valorosi eroi” Della resistenza I quali Hanno smargiassato per 60 anni anche perche’ era impiedi la Russia .Sara’ la grande Storia a emettere il suo verdetto.
Come può un’associazione come la vostra non dare onorificenza ad una povera vittima di soli 13 anni.
Negare il ricordo di una famiglia vittima di un grandissimo infame sopruso.
Giuseppina ghersi accusata di collaborazionismo?
Fate almeno una preghiera per quella povera bambina,non lasciate che la stupida politica italiana vi danni l’anima…
Questa gentaglia hanno ammazzato a sangue freddo una marea di persone…: bambine, seminaristi, gente che si era arresa…ne hanno fatte di tutti i colori! Meno male che gli anni passano davvero per tutti….ancora un po’ e non ne abbiamo più in mezzo ai coglioni!
Non tutti i partigiani erano eroi, molti erano delinquenti o efferati assassini lo hanno dimostrato alla fine della guerra quando per vendetta o solo perché in disaccordo con la linea politica comunista da loro sostenuta hanno barbaramente trucidato migliaia di persone tra cui giovani donne anziani donne benestanti.